Rlieh

I'm getting older and need something to R'Lieh on

adotta uno studente italiano


preso da La Strega Nocciola

Non per fare del qualunquismo, ma personalmente non riesco a schierarmi pienamente ne da un lato ne dall’altro della questione “Decreto Gelmini“.
Per alcuni punti (voto in condotta, voti numerici alle medie e lotta alla mafia degli editori dei libri di testo) sono concorde con la ministra. Per gli altri (maestro unico e tagli ai fondi universitari) non ritengo questo governo in grado di gestire la situazione.

E’ giusto avere 4/5 insegnanti per 30 alunni?
E’ giusto investire in lavagne luminose quando in alcune scuole piove nelle aule?
E’ giusto studiare così tanti anni per non essere valorizzati in alcun modo?
E’ giusto dover andare all’estero (e tra i membri di questo blog abbiamo vari esempi di fuggiaschi) perchè in Italia la ricerca non esiste?

Qualcosa bisogna fare: che sia cacciare la Gelmini, ottimizzare gli investimenti negli atenei o tagliare qualche stipendio. Basta fare qualcosa di concreto e alla veloce.

E’ buffo come la maggioranza attribuisca una strumentalizzazione della protesta da parte della sinistra, quando forse per la prima volta, la protesta non è neanche bipartisan in quanto totalmente lontata da ogni schieramento politico.

A voi la parola.

abdul

Abdul Alhazared, a.k.a. Al Azif, ha circa 1000 anni e gironzola su vari piani dell'esistenza. Dopo aver scritto il Necronomicon si è dedicato alla tecnologia e alla scienza, muovendosi di tanto in tanto in Europa.

5 pensieri su “adotta uno studente italiano

  1. Dove sarebbero i 4-5 insegnanti per 30 alunni? Alle elementari con il morente tempo pieno AFAIK sono 3 su 2 classi.

    A me sembra che il voto in condotta sia, come il grembiulino, una minchiatina fatta per nascondere la smobilitazione di fondi in atto. Come al solito, si levano i soldi da dove servono per rubarli e/o scegliere misure stupide che però portano consenso (la più eclatante è stata buttare via 1.5G€ perché Alitalia in mano ai mangiarane, mai).

    Università e ricerca sono un altro discorso. Facile tagliare la ricerca perché sono investimenti che frutteranno nelle legislature seguenti (per un imperatore egoista e settantadueenne che ha già avuto un cancro e fa abbondante uso di Viagra che fa male alla circolazione, investire sul futuro non è razionale).

    Gli sprechi dell’università, vabbé, sono solo esempi propagandistici. È del tutto vero che in Italia mancano del tutto gli incentivi a lavorare bene (per un accademico le possibilità di carriera sono troppo debolmente correlate con la qualità della ricerca e non hanno nulla a che vedere con la didattica)… ma qui la “riforma” non se ne occupa assolutamente, e si limita a tagliare le assunzioni proprio quando buona parte del personale se ne sta andando in pensione. Cosicché fra dieci anni saremo clamorosamente sotto organico, e per non chiudere bisognerà aprire i cancelli e fare entrare cani e porci.

  2. Il parentopoli in ambito universitario e’ sotto gli occhi di tutti. Secondo me le cose da fare sono 4 e semplici:

    1) universita’ gratis per tutti come in francia (altro che mangiarane)
    2) professori che se non producono risultati o insegnano di merda vengono cacciati
    3) ricercatori con uno stipendio minimo di 1200 euro al mese
    4) Facolta’ che hanno pochi iscritti devono continuare a vivere, ma vanno accorpate a facolta’ piu’ grandi per ridurre le spese di gestione (tipo matematica)

  3. Della sono stato anche stretto nei numeri: ho delle colleghe in ufficio con figli dotati di SEI insegnanti per classe (italiano,matematica,religione,geografia,ginnastica,inglese)

    e parliamo di scuole pubbliche.
    Ai miei tempi il maestro era uno solo

  4. …oh abdul, ma che discorsi sono? Non trovi anche tu che sia il caso che l’inglese, per esempio, lo insegni qualcuno che lo sa parlare? Non direi assolutamente che gli insegnanti “specializzati” siano sprecati, perché suddividono il tempo su molte classi, come tutti abbiamo avuto anche alle medie o alle superiori. Ricorderei che cmq non si tratta di “riforma”, dato che l’obiettivo è la scuola elementare, che è l’unica riconosciuta come funzionante in tutto il mondo.

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