Altro giro, altro regalo.
Questa volta è toccato a una Mercedes A160 Automatic da 95 CV con allestimento Elegance.


Onestamente parlando questo test non è stato sviluppato sul solito percorso ma in terra di cioccolato.
Infatti weekend avevo una Punto 1.3 MJT, ma la classe A ha dato più emozioni, quindi non ve ne parlo, sarà per un’altra volta.
Francamente ero scettico quando mi hanno detto il modello.


Sarà perché Mercedes, sarà perché con cambio automatico, non ero proprio esaltato dall’idea.
Sia chiaro, il cambio automatico non è un problema, anzi me ne sono fatto una certa esperienza, ma non è sempre entusiasmante.
Questa invece no.


Ha le solite posizioni P, R, N, D; e qualche cosa in più.
Le posizioni significano rispettivamente Parcheggio (Parking), Retro, Folle (Neutral), Marcia (Drive).
Solitamente, si preme il pedale del freno, si gira la chiave, si sposta la leva sulla D, si schiaccia e si va!



Tutto qui, facilissimo.
Su questa, in più, si può scegliere la tipologia di cambio, tutto automatico, sequenziale e manuale.
Come funziona l’automatico lo sapete tutti, fa tutto da solo, mentre il manuale non è proprio di stampo classico, dove si sposta la leva nelle varie direzioni, ma solo verso destra o sinistra, rispettivamente per salire o scalare, per poi tornare al centro automaticamente.
La versione sequenziale è invece una versione un po’ più sportiva del manuale che viene gestito sempre dal conducente con cambi più rapidi.
In realtà, ad ogni fermata il cambio torna automaticamente su 1, e oltre i 5500 giri sale da solo perché pensa siate rimbecilliti.
Altra cosa che non mi aspettavo è il numero di rapporti, e precisamente 7; ed io che ero rimasto che ad avere 7 marce fosse solo la BMW Serie 7 (sia ben chiaro, che non c’è nessuna relazione tra nome e numero di rapporti!!)
Alla fine la migliore soluzione, qui dove tutto è dritto e noioso, è l’automatico totale, si gestisce meglio a livello di consumi.
E nel traffico è una meraviglia.


Come tutti gli automatici al mollare del freno la macchina incomincia a muoversi di suo con uno spunto che su questo modello mi è sembrato molto più dolce, gentile, graduato, non un’iniezione di potenza.
Potenza che forse il motore non ha.
Perché in autostrada più di 160 non fa, e la ripresa è molto effimera.
Tanto che per prendere velocità non capisci la macchina che fa, e ti ritrovi a scalare fino alla quarta, se si è in manuale o sequenziale, in automatico che se la veda un po’ lei.
La settima è veramente da strada vuota, superpiana, dove imposti il cruize control e vai.


Accessorio che con mia somma meraviglia ha lo stesso principio di funzionamento della Peugeot 308.
E comunque alla Mercedes devono essere mancini, la leva dei tergicristalli è sulla sinistra e fa da frecce, macchina del caffè ed altro.
Salendo, risulta inaspettato il posizionamento del sedile, molto alto, sembra di salire sul Ducato.


In strada però la macchina si comporta benissimo anche se l’ho potuta provare in quelle poche curvette disegnate col righello che si trovano in Belgio.
E la percezione dell’insieme è davvero buona, all’altezza del nome.





Rifinita in ogni dettaglio, anche nella ruota di scorta sempre più raramente di dimensioni normali.



Di spazio davanti e nel bagagliaio ce n’è molto, dietro un pochino meno, ma per i fissati ai cinque posti c’è la Classe B.



Promossa si, ma con qualche aggiuntina doverosa da fare tipo il poggia braccia dietro, e motore più cattivo.
Come dire, bella macchina, ma non sei nella lista!

Capitan Chaos

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